{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/approfondimento/cose-la-rete-dei-centri-funzionali/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":810109,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"Cos'è la rete dei Centri Funzionali","field_titolo_esteso":"Cos'è la rete dei Centri Funzionali","field_id_contenuto_originale":810110,"field_data":"2018-02-20T14:52:00+01:00","field_tipo_approfondimento":"2","path":{"alias":"/approfondimento/cose-la-rete-dei-centri-funzionali"},"field_link_esterni":[],"field_abstract":{"processed":"
Il Centro funzionale centrale e i Centri funzionali decentrati nelle Regioni e nelle Province autonome
\n"},"body":{"processed":"La rete dei Centri funzionali è costituita dal Centro funzionale centrale, presso il Dipartimento della Protezione Civile, e dai Centri funzionali decentrati presso le Regioni e le Province autonome. Ogni Centro funzionale svolge attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale dei fenomeni meteorologici con la conseguente valutazione degli effetti previsti su persone e cose in un determinato territorio, concorrendo, insieme al Dipartimento della Protezione civile e alle Regioni, alla gestione del Sistema di allertamento nazionale.
\nL’attività della rete dei Centri funzionali. Ogni centro funzionale ha il compito di raccogliere e condividere con l’intera rete dei Centri una serie di dati ed informazioni provenienti da diverse piattaforme tecnologiche e da una fitta rete di sensori disposta sul territorio nazionale. Nello specifico:
\nSulla base di questi dati e modellazioni, i Centri funzionali elaborano gli scenari probabilisticamente attesi, anche attraverso l’utilizzo di modelli previsionali degli effetti sul territorio. In base a queste valutazioni, i Centri funzionali emettono bollettini ed avvisi in cui vengono riportati sia l’evoluzione dei fenomeni sia i livelli di criticità attesi sul territorio.
\nIl Centro funzionale centrale. Il Centro funzionale centrale si trova presso la sede operativa del Dipartimento della protezione civile, ed è attraverso di esso che il Dipartimento, insieme alle Regioni, garantisce il coordinamento del sistema di allertamento nazionale. Inoltre, coerentemente con il principio di sussidiarietà, nei casi in cui i Centri funzionali decentrati non siano attivi o siano temporaneamente non operativi, il Centro funzionale centrale svolge tutti i compiti operativi loro assegnati.
\n"},"fields":{"slug":"/approfondimento/cose-la-rete-dei-centri-funzionali/"},"field_tabella":null,"relationships":{"field_sottodominio":{"name":"Servizio Nazionale"},"field_riferimento_traduzione":{"fields":{"slug":"/approfondimento/network-functional-centres/"}},"field_immagine_singola":null,"field_mappa":null,"field_accordion":[],"field_tab":[],"field_immagine_dettaglio":null,"field_immagine_anteprima":null,"field_galleria_flickr":null,"field_galleria_foto":null,"field_galleria_video":null,"field_allegati":[],"field_correlazioni":[{"__typename":"node__approfondimento","title":"Centri di Competenza","field_titolo_esteso":"Centri di Competenza","body":{"processed":"I Centri di Competenza forniscono servizi, informazioni, dati, elaborazioni e contributi tecnico-scientifici in specifici ambiti. Possono coincidere con i centri funzionali o essere esterni, ma partecipare alla rete dei centri funzionali attraverso la stipula di convenzioni che individuano gli ambiti di attività di ciascuna struttura. Tra i centri di competenza che collaborano con la rete dei centri funzionali rientrano amministrazioni statali, agenzie, istituti di ricerca, università e autorità di bacino.
\nL'ultimo elenco dei Centri di Competenza è stato individuato con il Decreto di repertorio del Capo Dipartimento n. 3152 del 24 luglio 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 19 settembre 2013, di seguito integrato con i decreti del Capo Dipartimento del 15 aprile 2014 e del 26 maggio 2016. Con questo decreto il precedente Decreto di repertorio n. 3593 del 20 luglio 2011 è stato abrogato.
\nI principi che stabiliscono le finalità e individuano i centri di competenza sono stati definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 settembre 2012. Lo stesso decreto individua i soggetti tra cui possono essere individuati i Centri di Competenza che sono:
\na) Strutture operative e soggetti pubblici deputati a svolgere attività, servizi, studi e ricerche in ambiti disciplinari di specifica o esclusiva competenza, anche territoriale, attribuiti da leggi, provvedimenti normativi e regolamentari, per il perseguimento di fini istituzionali;
\nb) Soggetti partecipati da componenti del Servizio nazionale di protezione civile, istituiti con lo scopo di promuovere lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione, in cui il soggetto sia a totale partecipazione pubblica, svolga la propria attività prioritariamente per il Servizio Nazionale di Protezione Civile e sia soggetto a vigilanza da parte del Dipartimento della Protezione Civile;
\nc) Università, Dipartimenti universitari, Centri di ricerca che dispongono di conoscenze tecnico scientifiche esclusive o di privative nell'utilizzo dei diritti intellettuali, dell'ingegno e della ricerca scientifica;
\nd) Università, Dipartimenti universitari, Centri di ricerca, sui quali la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi esprime il proprio parere di merito tecnico-scientifico, sulla base di una valutazione comparativa a seguito di specifiche esigenze formulate dal Dipartimento della Protezione Civile per le varie tipologie di rischio cui non possono fare fronte i soggetti di cui alle lettere
\na), b) e c).
Riportiamo l’elenco dei centri di competenza, raggruppati per tipo di struttura.
\n","value":"I Centri di Competenza forniscono servizi, informazioni, dati, elaborazioni e contributi tecnico-scientifici in specifici ambiti. Possono coincidere con i centri funzionali o essere esterni, ma partecipare alla rete dei centri funzionali attraverso la stipula di convenzioni che individuano gli ambiti di attività di ciascuna struttura. Tra i centri di competenza che collaborano con la rete dei centri funzionali rientrano amministrazioni statali, agenzie, istituti di ricerca, università e autorità di bacino.
\r\n\r\nL'ultimo elenco dei Centri di Competenza è stato individuato con il Decreto di repertorio del Capo Dipartimento n. 3152 del 24 luglio 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 19 settembre 2013, di seguito integrato con i decreti del Capo Dipartimento del 15 aprile 2014 e del 26 maggio 2016. Con questo decreto il precedente Decreto di repertorio n. 3593 del 20 luglio 2011 è stato abrogato.
\r\n\r\nI principi che stabiliscono le finalità e individuano i centri di competenza sono stati definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 settembre 2012. Lo stesso decreto individua i soggetti tra cui possono essere individuati i Centri di Competenza che sono:
\r\n\r\na) Strutture operative e soggetti pubblici deputati a svolgere attività, servizi, studi e ricerche in ambiti disciplinari di specifica o esclusiva competenza, anche territoriale, attribuiti da leggi, provvedimenti normativi e regolamentari, per il perseguimento di fini istituzionali;
\r\n\r\nb) Soggetti partecipati da componenti del Servizio nazionale di protezione civile, istituiti con lo scopo di promuovere lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione, in cui il soggetto sia a totale partecipazione pubblica, svolga la propria attività prioritariamente per il Servizio Nazionale di Protezione Civile e sia soggetto a vigilanza da parte del Dipartimento della Protezione Civile;
\r\n\r\nc) Università, Dipartimenti universitari, Centri di ricerca che dispongono di conoscenze tecnico scientifiche esclusive o di privative nell'utilizzo dei diritti intellettuali, dell'ingegno e della ricerca scientifica;
\r\n\r\nd) Università, Dipartimenti universitari, Centri di ricerca, sui quali la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi esprime il proprio parere di merito tecnico-scientifico, sulla base di una valutazione comparativa a seguito di specifiche esigenze formulate dal Dipartimento della Protezione Civile per le varie tipologie di rischio cui non possono fare fronte i soggetti di cui alle lettere
\r\na), b) e c).
Riportiamo l’elenco dei centri di competenza, raggruppati per tipo di struttura.
\r\n"},"field_abstract":null,"field_data":"2016-07-24T17:44:00+02:00","field_categoria_primaria":"approfondimento","field_codice_lingua":false,"fields":{"slug":"/approfondimento/centri-di-competenza/"},"relationships":{"field_sottodominio":{"name":"Servizio Nazionale"},"field_immagine_anteprima":null,"field_immagine_dettaglio":null}},{"__typename":"node__approfondimento","title":"Centro Funzionale Centrale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico","field_titolo_esteso":"Centro Funzionale Centrale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico","body":{"processed":"L’attivazione del Centro Funzionale Centrale è prevista dalla Direttiva del 27 febbraio 2004 che stabilisce gli “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”. Questa struttura si trova a Roma, presso la sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile.
\nCompiti
\nSvolge sia attività di previsione sia attività di monitoraggio e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici e idraulici e dei loro effetti sul territorio. Questa attività consente di definire gli scenari di rischio, ovvero di valutare le ripercussioni che questi eventi potrebbero determinare sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente. Ha un ruolo di indirizzo e coordinamento generale della rete dei Centri Funzionali e può sostituire nei compiti e nelle funzioni i Centri funzionali decentrati non attivi, su richiesta delle Regioni interessate.
Attività di previsione
\nIl Centro Funzionale Centrale è operativo tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24 e si articola in un settore meteo e in un settore idrogeologico e idraulico. In particolare, elabora previsioni meteo a fini di protezione civile, cioè previsioni su fenomeni meteorologici che possono avere un impatto sul territorio (per rischio idrogeologico o idraulico, o per situazioni riguardanti il traffico viario e marittimo) o sulla popolazione (in tutti gli aspetti che possono essere negativamente influenzati dai parametri meteorologici). In quest’ottica, viene prodotto ogni giorno il Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale, un documento che segnala le situazioni in cui si prevede che uno o più parametri meteorologici supereranno determinate soglie di attenzione o di allarme. Quando le previsioni segnalano fenomeni di riconosciuta rilevanza a scala sovraregionale, preso atto delle valutazioni dei Centri funzionali decentrati, il settore meteo del Centro funzionale centrale emette inoltre Avvisi meteo nazionali.
Ciascun Centro funzionale effettua quindi una valutazione del possibile verificarsi, o evolversi, di effetti al suolo (frane e alluvioni) a seguito di eventi meteorologici previsti o in atto. Tali valutazioni, sono concertate e raccolte dal settore idrogeologico e idraulico del Centro funzionale centrale in un Bollettino di criticità che è messo quotidianamente a disposizione dei Centri Funzionali DecentratidelleRegioni e dei Ministeri dell’Interno, delle Politiche agricole, di Infrastrutture e trasporti e dell’Ambiente affinché a loro volta ne diano informazioni alle proprie strutture operative .
\nAttività di monitoraggio e sorveglianza
\nIl Centro funzionale centrale del Dipartimento svolge inoltre attività di monitoraggio e sorveglianza idropluviometrica e radarmeteorologica su tutto il territorio nazionale, affiancando i Centri Funzionali Decentrati. In particolare, per tutta la rete dei Centri Funzionali, predispone la mosaicatura delle informazioni prodotte dagli impianti radar meteorologici esistenti sul territorio nazionale, ovvero la loro raccolta e integrazione.
\n
\n
\n","value":"
L’attivazione del Centro Funzionale Centrale è prevista dalla Direttiva del 27 febbraio 2004 che stabilisce gli “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”. Questa struttura si trova a Roma, presso la sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile.
\r\n
\r\nCompiti
\r\nSvolge sia attività di previsione sia attività di monitoraggio e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici e idraulici e dei loro effetti sul territorio. Questa attività consente di definire gli scenari di rischio, ovvero di valutare le ripercussioni che questi eventi potrebbero determinare sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente. Ha un ruolo di indirizzo e coordinamento generale della rete dei Centri Funzionali e può sostituire nei compiti e nelle funzioni i Centri funzionali decentrati non attivi, su richiesta delle Regioni interessate.
Attività di previsione
\r\nIl Centro Funzionale Centrale è operativo tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24 e si articola in un settore meteo e in un settore idrogeologico e idraulico. In particolare, elabora previsioni meteo a fini di protezione civile, cioè previsioni su fenomeni meteorologici che possono avere un impatto sul territorio (per rischio idrogeologico o idraulico, o per situazioni riguardanti il traffico viario e marittimo) o sulla popolazione (in tutti gli aspetti che possono essere negativamente influenzati dai parametri meteorologici). In quest’ottica, viene prodotto ogni giorno il Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale, un documento che segnala le situazioni in cui si prevede che uno o più parametri meteorologici supereranno determinate soglie di attenzione o di allarme. Quando le previsioni segnalano fenomeni di riconosciuta rilevanza a scala sovraregionale, preso atto delle valutazioni dei Centri funzionali decentrati, il settore meteo del Centro funzionale centrale emette inoltre Avvisi meteo nazionali.
\r\n
\r\nCiascun Centro funzionale effettua quindi una valutazione del possibile verificarsi, o evolversi, di effetti al suolo (frane e alluvioni) a seguito di eventi meteorologici previsti o in atto. Tali valutazioni, sono concertate e raccolte dal settore idrogeologico e idraulico del Centro funzionale centrale in un Bollettino di criticità che è messo quotidianamente a disposizione dei Centri Funzionali DecentratidelleRegioni e dei Ministeri dell’Interno, delle Politiche agricole, di Infrastrutture e trasporti e dell’Ambiente affinché a loro volta ne diano informazioni alle proprie strutture operative .
\r\n
\r\nAttività di monitoraggio e sorveglianza
\r\nIl Centro funzionale centrale del Dipartimento svolge inoltre attività di monitoraggio e sorveglianza idropluviometrica e radarmeteorologica su tutto il territorio nazionale, affiancando i Centri Funzionali Decentrati. In particolare, per tutta la rete dei Centri Funzionali, predispone la mosaicatura delle informazioni prodotte dagli impianti radar meteorologici esistenti sul territorio nazionale, ovvero la loro raccolta e integrazione.
\r\n\r\n
\r\n\r\n
\r\n"},"field_abstract":null,"field_data":"2018-01-10T10:42:00+01:00","field_categoria_primaria":"approfondimento","field_codice_lingua":false,"fields":{"slug":"/meteo-idro/attivita/centro-funzionale-centrale/"},"relationships":{"field_sottodominio":{"name":"Rischi"},"field_immagine_anteprima":null,"field_immagine_dettaglio":null}},{"__typename":"node__approfondimento","title":"Bollettino di previsione nazionale incendi boschivi","field_titolo_esteso":"Bollettino di previsione nazionale incendi boschivi","body":{"processed":"
Come previsto dalla Direttiva in materia di lotta attiva agli incendi boschivi del 1° luglio 2011 a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile elabora giornalmente un Bollettino nazionale di previsione incendi boschivi, tenendo conto delle condizioni meteo-climatiche, della vegetazione, dello stato fisico e di uso del suolo, della morfologia e dell’organizzazione del territorio.
\nIl Bollettino riporta lo scenario di previsione di natura probabilistica delle condizioni di suscettività all’innesco e alla propagazione degli incendi boschivi, articolate su tre livelli (bassa, media, alta), con una stima fino a 24 ore e una rappresentazione della loro tendenza fino alla scala temporale più opportuna.
\nTale strumento di previsione punta a fornire agli Uffici del Dipartimento informazioni a supporto delle attività della flotta aerea di Stato così da modularne, in termini di massima proficuità, la gestione organizzativa.
\nIl Bollettino è reso inoltre disponibile alle Amministrazioni competenti in materia per uno scambio di informazioni volto a favorire un quadro sinergico di iniziative e interventi di contrasto agli incendi boschivi.
\n","value":"Come previsto dalla Direttiva in materia di lotta attiva agli incendi boschivi del 1° luglio 2011 a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile elabora giornalmente un Bollettino nazionale di previsione incendi boschivi, tenendo conto delle condizioni meteo-climatiche, della vegetazione, dello stato fisico e di uso del suolo, della morfologia e dell’organizzazione del territorio.
\r\n
\r\nIl Bollettino riporta lo scenario di previsione di natura probabilistica delle condizioni di suscettività all’innesco e alla propagazione degli incendi boschivi, articolate su tre livelli (bassa, media, alta), con una stima fino a 24 ore e una rappresentazione della loro tendenza fino alla scala temporale più opportuna.
\r\n
\r\nTale strumento di previsione punta a fornire agli Uffici del Dipartimento informazioni a supporto delle attività della flotta aerea di Stato così da modularne, in termini di massima proficuità, la gestione organizzativa.
\r\n
\r\nIl Bollettino è reso inoltre disponibile alle Amministrazioni competenti in materia per uno scambio di informazioni volto a favorire un quadro sinergico di iniziative e interventi di contrasto agli incendi boschivi.